Lattine di strada, Milano 11 settembre - 1 ottobre 2020

La mostra, che rientra nel Milano Photofestival, verrà inaugurata l'11 settembre alle ore 18 e rimarrà aperta fino al 1 ottobre (sabato e domenica esclusi).
Questo progetto fotografico, al di là degli immediati richiami alla Pop Art, tende a focalizzare l’attenzione sull’utilizzo di materiali di scarto, rifiuti a cui si può dare un nuovo valore riqualificandoli con un intervento creativo. In questo caso barattoli di bevande che, venendo meno la loro funzione di contenitori e diventati rifiuti, se opportunamente trattati sono anche pronti per una nuova vita.
Quello che era un contenitore ormai privato della sua utilità, ed è buttato via per strada diventando in breve tempo un rifiuto bidimensionale, viene nobilitato dall’interpretazione creativa che sovverte la sua storia passata. Tramite il gesto curioso di un recupero della lattina dalla strada e attraverso un atto di “fotoriciclaggio”, questa viene trasformata in una immagine con un proprio linguaggio espressivo in cui si può cogliere appieno la sua unicità.
C’è una quantità incredibile di lattine; praticamente ogni prodotto da bere ha la sua confezione in lattina e a distinguere tutti questi cilindretti l’uno dall’altro sono i colori e il logo, concepiti in modo che il consumatore possa riconoscere a colpo d’occhio la propria bevanda preferita.
Nel momento in cui si sta bevendo il liquido contenuto nella lattina, questa perde il suo senso di esistere, diviene un vuoto a perdere il cui unico utilizzo può essere il riciclo per recuperare il metallo. Succede però spesso che, con un gesto incivile e di non curanza per l’ambiente, la lattina vuota è buttata via per strada.
Oggetto cilindrico ormai vuoto, senza più peso, leggero e fragile, che rotola sulla strada sospinto dal vento e dall’aria provocata dalla velocita dei veicoli, ecco improvvisamente il crash metallico: una ruota l’ha investito, schiacciato, appiattendolo sull’asfalto, altre ruote gli passano sopra creando di volta in volta una nuova texture, i colori si sovrappongono le scritte si confondono, il contenitore non esiste più, c’è solo una scoria informe.
Una sinopia sull’asfalto che con i suoi colori, le scritte e le immagini che si vedono confusamente, riesce però ancora a trasmettere la propria identità, ma anche questa nel tempo si perderà all’interno della ruggine.
E se all’inizio questi contenitori hanno tutti forma uguale, ora la “lattina di strada”, questo “nulla schiacciato”, cambia forma e diventa altro, e nella sua casuale unicità si trasforma in un’opera d’arte in senso lato.
Uno sguardo incuriosito, un gesto di raccolta, un recupero per una sequenza seriale di foto di still life, ed ecco che il riciclo del rifiuto si inscrive all’interno della creatività.
Creare utilizzando ciò che è buttato via perchè non serve più, e riusarlo dandogli una nuova carica espressiva in grado di dare vita a nuovi stimoli. Rifiuti che attraverso il medium della fotocamera acquistano un nuovo linguaggio espressivo e diventano opere destinate a durare nel tempo.

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